SEDE PATRIARCALE 13 ottobre 2014 (ORCNS) - Mons. Rutherford, Cardinale Patriarca di S. Stefano (Vetero Romano Cattolica tradizionale) ha espresso grave preoccupazione oggi sopra i rapporti dal Sinodo Vaticano della famiglia. Primario fra le sue preoccupazioni erano le significative modifiche dottrinali apparentemente in corso. "Dopo di decenni di sofferenza gli abusi seguendo il Concilio Vaticano II, che cosa sta succedendo in questo Sinodo non dovrebbe arrivare come nessuna sorpresa," ha affermato il cardinale. Ha continuato, "rendendo significativi o anche piccoli cambiamenti dottrinali, modifiche all'essenza della fede vera ed eterna, con il pretesto della cura pastorale non è né pastoralmente né dottrinalmente valido. È nostro dovere di presentare la fede eterna, nella sua purezza e nella sua semplicità. Non possiamo annacquamento o 'modificare la ricetta' semplicemente per placare il mondo." Anche se amministrativamente la Comunione Romana presente non è associata colla Chiesa Romano Cattolica di Rito Anglicano (Patriarcato di S. Stefano Vetero Romano Cattolico tradizionale), il Patriarca ha osservato anche che le azioni del Vicario di Cristo e di quei vescovi che partecipano a questo evento storico sono importanti per tutti i cattolici in tutto il mondo.
Molti hanno dichiarato la loro intenzione di lasciare la Chiesa Cattolica Romana sopra le decisioni essere raggiunge a questo Sinodo. C'è molta rabbia e confusione, e molti cattolici fideli semplicemente sono stufi di vescovi non adempiono fedelmente i loro doveri apostolici. Di questo argomento, il Monsignor Rutherford osservò: "Esortiamo tutti a rimanere fedele a Roma eterna ed al Magistero eterno della Chiesa Una, Sancta, Cattolica, Apostolica, e Romana. Come le pareti della Chiesa crollano intorno a noi, ricordiamo tutti ancora una volta le parole di San Athanasius, che coloro che tengono le tradizioni della Chiesa cattolica, anchese ridotto a un pugno, sono la vera Chiesa cattolica. Non è facile, eppure andiamo avanti in piena fede e conoscenza che siamo parte della vera Chiesa cattolica. Nel patriarcato che ci è stato dato a pastore, definiamo noi stessi non dello che siamo contro, ma dello che siamo a favore. Quando prendiamo la vita nuova in Cristo come cattolici, siamo ri-nati come combattenti. Questa è una lotta seria. Vi invitiamo a preghiere e determinazione da tutti i fedeli, entrambi dentro e fuori la nostra giurisdizione particolare. Pregare per il Santo Padre Francesco, pregare per coloro, come il cardinale Burke, si sforzano all'interno del Sinodo a conservare la fede, e pregare per quei vescovi chi si sono date al modernismo che si convertirano".